giovedì 26 aprile 2012

Sono un Populista perché voglio che le cose cambino



Lo ammetto, sono un Populista, o quantomeno lo ero, infatti ora non lo sono più, ma un tempo, vi giuro, ero il peggiore dei populisti e qualunquisti.
Se non sono più populista non è perché ho cambiato idea, ma solo grazie al fatto che adesso in molti la pensano come me, e che quindi il numero dei populisti è fortemente aumentato!
Fino a qualche anno fa infatti, pretendere che il numero dei parlamentari fosse ridotto era da populista, come chiedere la diminuzione degli stipendi degli stessi, l’abolizione dei privilegi, la soppressione delle province, eliminare il finanziamento pubblico, insomma, sembrava che ogni richiesta all'apparenza logica fosse solo un espressione di populismo.
La cosa buffa era che io non capivo il perché la gente mi desse del qualunquista, mi sembrava ovvio che i nostri politici stessero compiendo degli illeciti, ed era giusto fermare questo spreco di privilegi e denaro.
Ma spesso il buon senso ha bisogno di tempo per diffondersi, o forse, come sempre accade nel popolo italiano, decidiamo di indignarci solo quando abbiamo toccato il fondo (non sempre ad essere sinceri, visto che sono almeno dieci anni che abbiamo oltrepassato i limiti).
Ed ora, tutti quei partiti che prima attaccavano i populisti, corrono ai ripari, e pur di salvarsi propongono soluzioni completamente “sovversive”, come l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, o la riduzione del numero dei parlamentari, davvero un ragionamento che fino a qualche settimana fa veniva considerato da “antipolitici”. Ma ovviamente non solo i partiti stanno cambiando faccia (come se del resto la crisi che viviamo oggi non sia stata causata proprio da loro), ma anche i cittadini “populeggiano” di brutto!
Personalmente, quando qualcuno (in pratica tutti) diceva che questo modo di fare era da qualunquista, io facevo un altro tipo di osservazione: i populisti non sono quelli che la pensano come me, ma quei politici, che da cinquant'anni continuano a proporre (promettere) le stesse cose senza che davvero si decidano a realizzarle, promettono infrastrutture, lavoro, sviluppo, trasporti, e bla bla bla... secondo voi chi è il populista? Non sono forse loro? E non è forse vero che continuare a sostenere un sistema sbagliato e corrotto, dicendo che è l'unico possibile, è un atteggiamento da populista? Possibile che non accettiamo che agli stessi problemi ci siano soluzioni alternative e rivoluzionarie? Non sono populisti anche quei cittadini che continuano a vedere in seno al vecchio sistema l'unica soluzione? Ma come possiamo pensare di trovare proprio in quel marcio che ci ha portato a questa crisi, la soluzione ad essa?
A forza di ascoltare promesse mai mantenute, siamo convinti che questo sia l'unico modello valido, ed invece il tempo continua a passare... prendete ad esempio il problema dell'acqua in Sicilia, ci avete fatto caso che questi promettono l'acqua dal dopoguerra e nulla è cambiato? Anzi no, il problema si è risolto da solo, infatti il clima è mutato ed adesso piove più qui che al nord! Qui si tratta di attendere intere ere geologiche se non ci diamo una mossa!
Ora io non voglio stare qui a suggerirvi chi dovreste votare, ma dico solo che trovo assurdo avere paura di cambiare, ma questo lo dico in generale per ogni aspetto della vita, questa crisi potrebbe essere una grande opportunità per il nostro paese, ma nessuno vuole davvero rischiare, nessuno vuole perdere i propri privilegi e si cerca di tornare ad un sistema ormai morto, che non può più offrire nulla perché, come si suol dire, ha già dato. E pur di non vedere la realtà dei fatti si continua ad inneggiare al populismo e all'antipolitica, ma è solo paura di guardare in faccia l'alternativa o la proposta di soluzioni diverse ai problemi creati dai soliti noti. Io dico, abbiamo avuto per cinquant'anni le stesse facce, proviamo adesso qualcosa di diverso, e se non ci piace possiamo tornare pure a farci prendere per i fondelli dalla vecchia classe politica, che ci costa? Credete davvero che potrebbe andare peggio di così? Ma per diverso non intendo il solito partito politico, ma qualcuno che proponga davvero un modo di vedere le cose rivoluzionario, partendo dalle piccole cose quotidiane!
Se qualcuno non l'avesse capito, il momento è delicato, e siamo ad una soglia, siamo al punto in cui potremmo davvero dar vita ad un grande cambiamento. Una porta è un limite e come tale rappresenta tutto ciò che non riusciamo a lasciare o ciò da cui stiamo scappando. E' il confine tra coraggio e paura. Varcare una soglia può essere l'inizio della più grande delle avventure. Ma è anche un gesto semplice, che compiano mille volte al giorno, senza nemmeno pensarci.

giovedì 12 aprile 2012

Solo la bellezza potrà salvarci da tutto questo orrore...

“Solo la bellezza potrà salvarci da tutto questo orrore”, è una frase che amo ripetere spesso, da anni ormai, perché è da tempo che ho capito che solo il bello può motivare ed ispirare gli uomini, solo l’armonia è contagiosa e ci mette in pace con quello che ci circonda.
Amo la Sicilia, perché è un luogo stupendo, o meglio lo è stato, quando infatti mi trovo a girare per paesi e città non posso fare a meno di notare l’orrore che è stato creato dal dopoguerra ad oggi, palazzi senza prospetto, discariche, cemento gettato senza una logica… sembra che il bello ed il buon senso abbiano abbandonato questi luoghi per far spazio alla mediocrità.  Di chi è la colpa? Come è stato possibile che in pochi decenni siamo stati capaci di distruggere quello che in più di duemila anni ci hanno lasciato le più grandi civiltà della storia? Colpa della democrazia e della repubblica? Forse è vero che gli italiani non sono un popolo capace di vivere nella libertà, andiamo comandati e gestiti, perché basta lasciarci un po’ di autonomia che subito tendiamo ad approfittarne ed a guardare solo al nostro tornaconto senza accorgerci che ogni nostra azione va a discapito di qualcos’altro.
Vivere in Sicilia è difficile, specialmente se abiti in una piccola città perennemente in difficoltà e che non ti da gli stimoli necessari a rendere le giornate un po’ più interessanti, ma più di questo, quello che spesso mi fa venir voglia di fare le valige e andare via è proprio l’abusivismo ed il degrado che in tanti anni hanno preso piede ovunque, dalle grandi città ai più piccoli paesi, e mi sconforto se penso che quello che è stato costruito difficilmente verrà abbattuto.
Il rimedio, per quanto blando, è sempre lo stesso, fare quadrato e lottare contro l’ignoranza di quei politici che hanno permesso questo scempio, fare in modo che si diffonda una nuova cultura della legalità e della bellezza, perché ormai ciò che è stato fatto non potrà essere cancellato, ma possiamo evitare che si ripeta in futuro. Non so quanto queste azioni saranno efficaci in una regione capace di ricadere negli stessi errori ormai, ma almeno potremo dire di non esser stati loro complici.

Luciano Zaami