lunedì 29 settembre 2014

Essere Tempo

Siamo fatti di tempo. Siamo tempo.
Se prendiamo l'essere umano, e lo portiamo ad una dimensione più semplice, togliendo tutte le sovrastrutture che la società ed il pensiero ci impongono, cosa ci resta? Cos'è l'uomo? E' un animale dal tempo determinato. Un essere che ha un inizio ed una fine già prestabiliti.
Siamo tempo perché noi uomini siamo qui di passaggio, e per ognuno di noi c’è un tempo già determinato di permanenza su questa terra.
Ed è quindi il tempo ciò di cui siamo fatti, ciò che inseguiamo, ciò che alla fine ci raggiunge e ci termina.
Se da un lato siamo però esseri "terminati", dall'altro, in noi alberga un istinto di protezione, quello che alla fine ci fa vivere ogni giorno, e da un senso alla nostra vita, ovvero una parvenza di “immortalità”, immortalità qui intesa come l’incoscienza o non accettazione che la morte è sempre dietro l’angolo ad attenderci.
Per questo amiamo intraprendere ogni genere di impresa, forse perché vediamo il momento della nostra fine come qualcosa che mai arriverà, ma che pure è sempre presente.
Questo genera un paradosso, cioè il fatto che esseri finiti, vivano un'esistenza senza tempo, portandoci di fatto a sprecare il nostro tempo.
Del resto, se non ci fosse questo istinto di sopravvivenza, molte azioni risulterebbero vane, e vivremmo dell’accidia, perché avremmo compreso che ogni nostro sforzo, slancio, attimo triste o felice, si perderà nel tempo.
Ed è al nostro tempo che noi non riusciamo a dare valore, non ci rendiamo conto di quanto esso poco sia, e di quanto sia prezioso, ed è per questo motivo che tendiamo a sprecarlo, semplicemente buttandolo o dedicandoci ad attività che probabilmente non faremmo se solo fossimo consapevoli di noi stessi e del nostro destino.
Rimandare e perdere tempo, sembra l’attività migliore per un essere che alla fine, a conti fatti, ha in dotazione pochi anni di vita.
La nostra fortuna, dicevo, è il non sapere quanto durerà la nostra vita. Immaginate per un istante, se ognuno di noi sapesse sin dalla nascita per quanti anni dovrà vivere; cosa accadrebbe?
Sconforto? Una società che avanza nel buio senza orientamento? Forse uomini e donne più inclini a fare ciò che veramente vogliono, perché nessuno potrà ridargli indietro il tempo rubato?
Non credo si possa sapere quale sia il reale scenario. Possiamo però osservare e valutare quello odierno, cioè di una società che pur sapendo di essere finita, vive come se il suo tempo fosse illimitato. E non vale la vecchia frase “vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo”, perché di fatto, guardandoci indietro, sono pochi i giorni veramente memorabili della nostra esistenza, il resto è solo routine.
Siamo fatti di tempo, di attimi che dedichiamo al vivere, e che noi scegliamo di utilizzare come meglio crediamo.
Ma di tutti i beni materiali ed immateriali, credo che il tempo sia quello più prezioso. Utilizzare il proprio tempo, per fare qualcosa che non ci piace e non vogliamo, è un atto assurdo di autolesionismo. Sfruttare il tempo altrui, rubandogli di fatto attimi di vita, è un crimine.

In amore, come in ogni altro ambito della sfera dei rapporti umani, decidere di dare il proprio tempo ad un’altra persona, è il gesto più altruista che si possa compiere, e per questo va apprezzato da chi lo riceve, più di mille altre parole o gesti, perché quel tempo che stiamo regalando o ricevendo, non tornerà indietro, e sta a noi renderlo sacro.

Luciano Zaami