sabato 9 febbraio 2013

La neve a Caltanissetta


Caltanissetta, inverno 2003.
In inverno non sono rare le nevicate, o forse, sarebbe meglio chiamarle, spruzzate di neve.
Spinti dal vento i fiocchi cadono, mentre la domanda che tutti si pongono è: “ma quaglierà?”
Il solo fatto di porsi questo quesito, fa capire di come non si è capaci di comprendere questo fenomeno atmosferico, per il solo fatto di essere a noi estraneo.
Le nevicate abbondanti, quelle che restano per giorni, avvengono ogni tre quattro anni, almeno nelle zone collinari, mentre sui monti Nebrodi o sulle Madonie, la neve è una componente del paesaggio invernale, e così anche sull’Etna.
La bellezza e la grandezza del vulcano, fa si che per tutto il mese di Aprile ed inizio Maggio, ci sia ancora molta neve sulla cima del monte, così non è raro in primavera poter trascorrere una mattinata al mare, mentre al pomeriggio si può salire sull’Etna per immergersi in un clima invernale, fatto di neve e rifugi pieni di turisti in cerca di una tazza di cioccolata calda.
A Caltanissetta ogni due o tre anni cade un po’ di neve, niente di eccessivo, giusto quel po’ che basta per far andare in tilt la città. Il traffico impazzisce, e sia in centro che in periferia, vedi studenti che hanno marinato la scuola per restare a divertirsi per le strade.
La cosa singolare è vederli giocare a palle di neve. Raccolgono la scarsa materia, che man mano viene impastata e riciclata, diventando così sempre più una palla di ghiaccio e fango, finché quello che ti arriva in testa sono delle vere e proprie pietre. Ma del resto, è già tanto che a queste latitudini sia apparsa la neve, pretesa alta sarebbe, chiederle di restare.