lunedì 26 gennaio 2015

Gli Italiani, e la solita Sindrome del Messia

Ed ecco che ci risiamo, gli Italiani tornano spettatori e fan, si fanno ammaliare, si gettano fra le braccia di chiunque possa permettergli qualcosa, prendono posizione ancora prima di conoscere i fatti, in pratica l'antica e mai abbandonato Sindrome del Messia non ha mai lasciato questo popolo così superficiale.
Lo abbiamo già visto per la vicenda di Charlie Hebdo, prima eravamo tutti Charlie, poi qualcuno ha pensato di dare un'occhiata alle vignette ed allora tutti a scrivere che non siamo più Charlie, e che anzi, se la sono cercata.
Questa mattina, come era quindi prevedibile, gli Italiani hanno deciso di svegliarsi Greci e elettori di Tsipras, come se il voto fosse stato in Italia.
Leggendo i vari commenti si conferma il fatto che nessuno ha ben capito chi sia Tsipras, ma poco importa, ognuno riversa su questo risultato le proprie aspettative, sogni e speranze. Un po' come quelli che hanno votato il Movimento 5 Stelle senza aver mai letto il suo programma, e poi si dichiarano delusi perché siamo troppo di sinistra, troppo di destra, né di destra e né di sinistra, troppo morbidi, troppo aggressivi, troppo poco o troppo troppo. Sarebbe bastato abbandonare questo assurdo malcostume Italiano, che utilizza la delega a scatola chiusa, per risolvere i problemi creati infondo dallo stesso elettore.
E così oggi non importa quale sia il nostro credo politico, Tsipras, almeno per un giorno, finché qualcuno non si degnerà di leggere un giornale, sarà di sinistra, di destra, grillino, antieuropeista e renziano.
Ma mi domando, perchè riversate le vostre speranze su un partito politico greco? Voi che state esultando non siete gli stessi che hanno dato il 41% a Renzi il rottamatore?
Lo stesso Renzi che nel suo semestre europeo ha fatto solo gli interessi della Germania e  dei poteri forti?
Che forse il vostro salvatore non risulta essere all’altezza delle aspettative?
E non siete gli stessi che deridono il Movimento 5 Stelle per la sua raccolta firme per il referendum per uscire fuori dall’Euro, ma che oggi acclamano Syriza proprio per il suo euroscetticismo?
Capisco che il PD più che di sinistra è “sinistro”, ma affidarsi ad un partito greco per vedere realizzati i propri sogni traditi e delusi è davvero l’ultima spiaggia del vostro sogno comunista.
Fareste prima ad accettare il fatto che la sinistra, come voi la intendete, non esiste più, e che Renzi è solo l’utile idiota di Berlusconi.
Capisco anche che ormai, in questa epoca globale, c’è la gara a chi sia il primo a lanciare una notizia, esprimere la propria opinione, ergersi a tuttologo, ma questo non fa altro che rendervi incoerenti ed approssimativi.
Se c’è qualcosa che questa epoca ha veramente bisogno è di tempo! Siamo ormai bravissimi allo scatto iniziale, ma poi ci perdiamo durante la corsa!
E’ proprio di questi minuti la notizia che Tsipras farà un governo con l’estrema destra per garantire la stabilità, infrangendo già i vostri sogni di Staliniana memoria e smorzando i tanti cori “Bella Ciao” che avete tanto rispolverato in queste ore come se la vittoria fosse stata in Italia. Proprio che a noi ci piace saltare sul carro del vincitore, anche quando di fatto, non abbiamo nulla da guadagnarci.
Qualcuno ha accostato Tsipras a Renzi, giusto per farlo passare per cretino, e per dare al nostro pallonaro fiorentino una luce riflessa di sinistra, mentre di fatto continua ad agire indisturbato ed in barba ad ogni basilare regola democratica.
Il problema è che finchè non capirete di essere voi stessi il vero male dell’Italia, allora non riusciremo mai a risollevare le sorti di questo paese.
Ieri eravate Charlie, oggi Tsipras, domani, dopo l’ennesima delusione, sarete qualcun altro! Perché non provate, una volta per tutte, ad essere voi stessi? Assumendovene, nel bene e nel male, tutte le responsabilità?

O capite che il tempo della delega è finito, o continueremo sempre di più a scivolare verso l’oblio, mentre l’Europa e il mondo intero ridono di noi, e di questa classe politica di buffoni che vi siete dati.

Luciano Zaami