lunedì 29 aprile 2013

Ora, se io adesso me ne andassi...


Ora, se io adesso me ne andassi per mare,
prenderei il largo diretto a sud e poi ad est,
e navigherei seguendo il consiglio delle stelle
e le carezze dei venti,
per poi approdare,
non so ancora quando,
in una baia isolata,
dove le acque baciano le scogliere
e dove forse,
lontano da ogni affanno,
potrei dormire sereno,
almeno per una notte,
in questa vita alla deriva.


Luciano Zaami

mercoledì 17 aprile 2013

La più grande invenzione di sempre...


Chiacchierando mi è capitato di imbattersi sulla domanda su “quale fosse la più grande invenzione del secolo”.
C’è chi sostiene internet, chi dice il telefonino (con la sua evoluzione in smartphone), chi parla dell’aereo o del motore a scoppio. Ognuno, come è giusto che sia, ha la sua teoria, ed anche io, che ci crediate o no, ho la mia.
La volete sapere? Tenetevi forte e legatevi alle sedie… secondo il mio modesto parere l’invenzione del secolo è la lampadina!
Si, proprio lei, quel piccolo oggetto che utilizziamo ogni giorno e che al di là della sua luce, non è appariscente come un razzo o multitasking come un computer, eppure credo che più di ogni altro oggetto abbia contribuito a cambiare radicalmente le nostre vite.
Ormai per noi è infatti assodato che l’illuminazione sia presente in ogni nostro momento, eppure fino a cento anni fa (ed ancora oggi in molte parti del pianeta) non era così.
Immaginate come doveva essere il mondo prima della lampadina: i ritmi delle giornate erano molto diversi da quelli di ora, perché direttamente collegati al ciclo del sole. Ci si svegliava all’alba per sfruttare ogni istante di luce, e la sera ci si rinchiudeva a casa subito dopo il tramonto. Anche nelle abitazioni, con le sole candele o lampade a petrolio non doveva essere il massimo del confort. Ma il cambiamento radicale si è avuto nell’utilizzo della città come nuovo luogo da vivere. Se prima infatti al calare del sole ci si rinchiudeva nelle case perché uscire era pericoloso, una volta avuta l’illuminazione pubblica, la città acquistava un nuovo volto. La notte poteva essere vissuta e scoperta come mai prima di allora, anche le giornate diventavano più lunghe, perché ogni cosa aveva un suo proseguo grazie alla lampadina. Avete mai immaginato a come sarebbero le nostre città senza illuminazione pubblica? Tutte le strade immerse nel buio… provate voi a fare un giro per le vie del centro storico senza vedere ad un palmo dal naso.
Usi e costumi sono così cambiati radicalmente, è cambiato all’improvviso la vita di milioni di persone, un lungo corso durato millenni che adesso vedeva in questa piccola e semplice invenzione il totale ribaltamento del vissuto. Pensate anche a quanti lavori si sono creati grazie al nuovo stile di vita, e al poter portare la luce in luoghi fino ad allora immersi dell’oscurità.
Tutto il resto è venuto da sé, l’era dell’elettronica che ha soppiantato la rivoluzione industriale è forse nata proprio da quella luce al tungsteno che ha illuminato il ‘900, nel bene e nel male, portandoci fino a qui.

Luciano Zaami