giovedì 27 dicembre 2012

Quel che manca è la cultura.


Cos'è allora che affligge la nostra città ed in parte tutto il nostro Paese? Com'è possibile che l'Italia si sia ridotta così male e che al Sud il progresso atteso da 150'anni non è mai arrivato?

Cos'è che un occhio attento arrivato in Sicilia (ed in Italia) nota subito?
La totale mancanza di cultura. Ma per cultura non intendo quella classica che si impara a scuola, quella infatti sono anni ormai che non la insegnano più, per cultura intendo tutte le conoscenze necessarie per far bene il proprio lavoro.
Ogni ambito ha una cultura: quella imprenditoriale, turistica, della ristorazione, etc..., piccoli dettami che suggeriscono a chi decide di intraprendere una professione di svolgerla al meglio.
Purtroppo così non è. A Caltanissetta, come in molte altre zone del meridione, i lavori si improvvisano ma non si imparano ed insegnano.
Sono davvero pochi, ad esempio, i ristoranti dove mangiare è un piacere, trovare personale competente e capace è quasi impossibile, i camerieri ai tavoli spesso non sono altro che ragazzi in jeans e maglietta che nulla sanno del lavoro che stanno svolgendo. Ma la colpa non è loro, ma di quegli ignoranti che si improvvisano imprenditori e che poi, come tutti gli ignoranti, hanno l'arroganza e la maleducazione che li contraddistinguono.
I Siciliani sono famosi per la loro ospitalità, ma francamente, avendo viaggiato tanto, posso dirvi che di ospitale qui c'è poco. Sono pochi i negozi dove si è accolti con un sorriso e con professionalità, il servizio è sempre scandente per poi non parlare della nota dolente, i WC. Ma i ristoratori non sono anche loro esseri umani? Come si possono avere servizi igienici sporchi e senza carta o sapone? Bagni che ricordano quelli delle stazioni e che nulla hanno a che vedere con il concetto di ristorazione. Credetemi, il WC è sempre un buon punto di partenza per capire quanto di professionale ci sia nel ristorante o bar dove siamo capitati.
Ma la cultura non manca solo nella ristorazione. Prendiamo il rapporto che hanno le imprese con la pubblicità, io lo definirei meraviglioso. Per non investire qualche migliaio di euro in un progetto pubblicitario a lunga scadenza (ad esempio nel 2013 investo 2000€ per la pubblicità), si affidano all'amico dell'amico, che gli farà un lavoro scadente al prezzo minore, ma ovviamente essendo ignorante il commerciante non bada alla qualità ma al fatto che quel volantino o sito web gli sia costato due soldi. Poi li vedi piangere perché la loro impresa va male, come se i clienti venissero ad acquistare in quel posto attratti chissà da cosa, forse dai profumi del loro Wc.
Ma la cultura manca in tutto, e non potevo non parlare di chi ci amministra, ignoranti al soldo dei potenti, incapaci anche loro di un progetto a lunga scadenza che possa far migliorare questa città nel lungo periodo. Caltanissetta è così da sempre, e la colpa è anche da attribuire a tutti quegli incapaci che noi cittadini abbiamo messo a governarci.
La cultura è l'arma più forte, essere competenti e preparati, sapere come gestire al meglio un'attività commerciale o la cosa pubblica, tutto è legato al Sapere.
Ma nella dittatura mediatica voluta da Berlusconi, ignoranti ed innocui è il requisito base per potersi definire Italiani. Non importa quanto tu sia bravo o preparato, ci sarà sempre un raccomandato “figlio di” o “amico di” che prenderà un posto dirigenziale. E quando ignoranti/raccomandati si ritrovano a guidare l'aereo, è inevitabile che tutto caschi, perché loro stessi non si rendono conto di come va gestita la cosa pubblica. Manca la cultura del verde, dell'amore per le città ed il patrimonio, manca la cultura della cultura, l'amore per i libri e per il bello. Questo tempo è il trionfo dell'ignoranza e dell'arroganza, e molti ancora non lo capiscono perché appunto ignoranti.
Il mio non è populismo, dovrebbero essere gli Italiani ad aprire gli occhi, a viaggiare a documentarsi, per vedere quanto questo paese sia alla deriva, e di come ad intere generazioni il futuro sia stato negato. Ma è inutile cercare di far vedere la luce a chi adesso sta guardando Maria De Filippi e si appresta ogni domenica a celebrare uno dei principali strumenti di controllo di massa, il calcio.
Continuate a dormire...